domenica 18 marzo 2012

Chi si rivede: Fiat Tempra

Nelle scorse settimane ho pubblicato per lo spot della domenica quello che reclamizzava negli anni ’90 la Fiat Tempra e avevo scritto che vederne ancora qualcuna circolare sta diventando sempre più raro.
Ebbene, mi sono ricordato solo dopo che nello stesso cortile dove abito io esiste ancora un mio vicino che è uno storico detentore di una Tempra dei primi anni ’90. Il colore della macchina lascia parecchio a desiderare, ma quella vecchia Tempra gode ancora di buona salute probabilmente grazie alla cura maniacale del suo proprietario e i pochissimi chilometri che percorre visto che è quasi sempre parcheggiata.

Brainstorming automobilistico: ossia qualche riflessione alla rinfusa (1 parte)

Si è chiuso il Salone di Ginevra. Nei giorni di apertura del più famoso salone europeo dell’Auto abbiamo potuto vedere e ammirare le proposte delle case automobilistiche per quelli che saranno i mesi a venire.
In verità non posso certo dire di essere un appassionato di queste manifestazioni, perché come si sa il mio interesse è rivolto verso quelle auto che ogni giorno vediamo circolare sulle nostre strade.
Il salone dell’auto di Ginevra è però lo spunto di quest’articolo poichè in queste settimane molti pensieri automobilistici mi “frullano” per la testa e quindi ho deciso di esporre queste riflessioni un po’ come a Ginevra vengono esposti i nuovi modelli di auto.
Come detto si tratta soprattutto di riflessioni che sono per loro natura slegate l’una dall’altra e così le elencherò per punti:

·        Alla fine di ottobre avevo scritto un post dedicandolo alla famigerata autostrada “Cuneo-Asti” e ai suoi biblici tempi di costruzione dicendo che noi cuneesi pazienti e testardi continuavamo ad aspettare il suo completamento. Ebbene, a distanza di pochi mesi, pur non potendo scrivere la parola fine a questa storia ormai quarantennale un altro piccolo tassello si è aggiunto affinchè finalmente anche Cuneo possa essere collegata con il resto del mondo: nelle scorse settimane, in pompa magna, è stato inaugurato un nuovo troncone della futura autostradae cioè quello che partendo da Cuneo si congiunge a Sant’Albano Stura. Ora anche Cuneo ha il suo casello autostradale! In realtà il nuovo moncone serve più che altro per collegare via autostrada Cuneo alla “Torino-Savona” raggiungendo quindi la Capitale piemontese nel giro di 45 minuti. Per la vera “Cuneo-Asti” manca ancora un lungo tratto da Cherasco verso Alba che, secondo le previsioni, dovrebbe essere terminato entro il 2016. Come ho detto è stata fatta un’inaugurazione con tutti i sacri crismi e con tutte le personalità politiche piemontesi che in questi decenni hanno seguito (e anche, mi si permetta, ritardato) l’esecuzione dei lavori. Peccato che dopo la prima settimana in cui molti miei concittadini hanno fatto la “gita” per provare la nuova autostrada, le presenze sul tratto Cuneo-Sant’Albano siano decisamente poche, visto anche il prezzo del pedaggio non esattamente conveniente (per usare un eufemismo!). Chissà se questo blog esisterà ancora quando tutta la Cuneo-Asti verrà finalmente terminata ed inaugurata????

·        Ma quanto è bella? Secondo me è veramente bella! Seducente e accattivante! E lo è ancora di più se si considera che normalmente la sua casa produttrice non sia esattamente un mostro nel creare macchine affascinanti. Di chi sto parlando? Sto parlando di quella che secondo me è una delle novità più interessanti nel mondo dei motori degli ultimi mesi: la Range Rover Evoque. È veramente, veramente bella! Da sempre Range Rover ci ha abituato a grossi fuoristrada assomiglianti più a carri armati che ad autovetture, ma questa volta con la Evoque il salto di qualità dal punto di vista del design è proprio notevole. Ne ho già viste diverse girare per la strada e credo quindi che come me siano molti gli italiani che pensano la stessa cosa. Non comprerei mai il Range Rover classico, ma la Evoque sarebbe ai primi posti di una ipotetica lista della spesa.

·        In uno dei primi post di questo blog avevo scritto che avevo molti dubbi sul successo della nuova operazione Lancia circa il debutto della nuova Thema e del Voyager. Che, se vi ricordate, sono la copia perfetta del Chrysler 300c e Voyager. Già allora avevo scritto che secondo me la nuova Thema non avrebbe incontrato il favore del pubblico data la sua linea decisamente poco “europea”. Bene, oggi dopo diversi mesi dal loro debutto, sono riuscito a scorgere un Voyager Lancia solo la scorsa settimana, mentre della nuova Thema al momento neanche l’ombra. Le possibilità sono due: o i tempi di consegna sono estremamente lunghi (e sarebbe comunque vergognoso) o i due nuovi modelli di casa Lancia proprio non piacciono al pubblico italiano. Io propendo decisamente per la seconda ipotesi e questo mi dispiace davvero molto soprattutto per la Thema il cui nome è stato veramente un simbolo dell’auto italiana per quasi vent’anni.

·        Al Salone di Ginevra è stata presentata finalmente al pubblico anche la nuova Lancia Flavia che nasce, manco a dirlo, sulla scia della Chrysler 200c. LA Flavia sarà venduta solo nell’allestimento cabrio e non si può certo dire che si sia risparmiato sul lusso dei suoi interni e delle sue finiture, ma anche in questo caso ho paura che il risultato (che viene sempre e solo decretato dal pubblico) delle vendite non lascerà molto spazio ai facili ottimismi e come per la Thema anche il nome della mitica Flavia venga oscurato da un nuovo modello decisamente bello e curato ma poco attraente per i futuri acquirenti.

·        In casa Mercedes, in attesa del lancio della nuova Classe A che dovrebbe avvenire verso l’autunno,  la novità più significativa degli ultimi mesi mi sembra la nuova versione della Classe B. A Cuneo ne circolano già alcune, ma devo dire che personalmente a livello estetico il risultato non mi sembra così positivo soprattutto se confrontato con il modello precedente che, sempre a gusto personale, aveva tutto un altro appeal. Certo non si può dire che la nuova Classe B sia brutta, ma per quanto riguarda il “posteriore” secondo il sottoscritto si poteva fare di meglio per renderla meno pesante e goffa. Gli interni come sono invece curatissimi, a bordo gli spazi non mancano e come da tradizione Mercedes l’affidabilità della macchina dovrebbe essere un vero e proprio punto fermo.


FINE PRIMA PARTE


L'inaugurazione del tratto Cuneo - Sant'Albano Stura

Il viadotto sullo Stura della Cuneo - Asti

"Vignetta di Danilo Paparelli tratta dalla rivista Idea"

Range Rover Evoque

Interni Range Rover Evoque

Lancia Voyager

Nuova Lancia Thema

La nuova Lancia Flavia

Mercedes Classe B II generazione

Interni Mercedes Classe B

domenica 4 marzo 2012

Yaris: il piccolo genio colpisce ancora!

Non ci sono più i cartoni di una volta. Nel senso che oggi, a parte i Simpsons che sono immutabili nel tempo, anche i cartoni si sono evoluti. Non c’è più la ragazzina che fa breccia nel cuore di Mirko o l’ispettore che risolve i casi grazie ai mille gadgets di cui è dotato. Non ci sono più i grandi campioni del calcio e della pallavolo e non c’è più Emy, la magica Emy. Gargamella con Birba si sono ritirati al sole dei Caraibi, mentre Lupin si gode una meritata pensione d’oro come alcuni dei nostri politicanti….
I cartoni di oggi sono un concentrato di mostri, battaglie e fantascienza. La vita reale (?) non esiste più e così anche i mezzi di trasporto non sono più gli stessi di quando ero bambino io.
Ai miei tempi, tutte le macchine che vedevo nei cartoni erano di una ed una sola marca: Toyota. O almeno io credevo fosse così. A dire il vero ancora oggi sono convinto che fossero i disegnatori Toyota a prendere spunto dai cartoni animati per disegnare i loro modelli e non viceversa come logica avrebbe voluto. Insomma per farla breve per tanti anni ho ritenuto che le auto della Toyota fossero perfette per comparire nei cartoni animati degli anni ’80, ma orrende da vedere circolare per strada. Auto brutte, molto brutte, talmente brutte da essere perfette nei cartoni.
E le cose purtroppo non cambiarono fino alla fine degli anni ’90 quando la casa giapponese presentò al mercato una piccola utilitaria che avrebbe stravolto le regole del mercato. Nel 1999 nacque la Toyota Yaris, il “piccolo genio” che è arrivata proprio in questi mesi alla sua terza generazione.
Piccola, comoda, economica, maneggevole e simpatica la piccola Toyota  ebbe da subito un successo incredibile e così le Yaris si impadronirono di una consistente fetta del mercato. Inizialmente, i primi modelli avevano degli interni non esattamente belli e curati per via soprattutto della plastica dura usata per il cruscotto, ma questo non impedì certamente di vincere il premio Auto dell’Anno nel 2000.
 I primi motori benzina vennero affiancati  nel giro di un anno anche da una versione a gasolio che ebbe grande fortuna in un momento in cui gli italiani scoprivano la convenienza del diesel al posto della classica “verde” (sembrano passati decenni da allora…). Nel 2002 Toyota mise sul mercato anche una versione della Yaris denominata Verso decisamente più grande e spaziosa anche se così sgraziata da entrare di diritto tra le cento auto più brutte degli ultimi 100 anni insieme alla Duna o alla Arna tanto per citarne altre due.
 Chi mi legge da più tempo sa che io sono un felice possessore della Yaris Verso e che la sua obiettiva bruttezza è decisamente compensata dallo spazio e dalla comodità che la Verso riserva ai suoi occupanti e alle loro cose.
Il piccolo genio negli anni subì alcuni restyling che la ingentilirono e la resero molto più accattivante ed elegante cosìcchè quando la prima generazione venne mandata in pensione nel 2006 per lasciare posto alla nuova versione non si poteva certo dire che ciò succedeva perché era ormai vecchia.
Sicuramente uno degli elementi caratterizzanti della Yaris fu il suo futuribile cruscotto digitale centrale rivolto esclusivamente ad uso dell’autista in cui i dati di viaggio erano posti estremamente lontani dagli occhi del guidatore per evitare che il cambio di visuale dalla strada al cruscotto creasse problemi di fastidio e stanchezza agli occhi. E soprattutto, ma questo lo aggiungo io, permetteva ai neopatentati che si trovavano a guidare insieme ai genitori di non  dover rendere conto della velocità visto che gli altri occupanti della macchina non potevano “leggere” il tachimetro….. In realtà dal mio punto di vista questa era anche la più grossa pecca della Yaris: quelle rare volte in cui non guido non sopporto di viaggiare sulla Yaris (I generazione) proprio perché non posso vedere i “dati di viaggio”.
Nel 2006 la Yaris fu sostituita dal nuovo modello che era leggermente più grande, ma allo stesso tempo era anche meno originale del precedente ed infatti anche se non possiedo dati precisi già solo il fatto che nel 2011 sia stato presentata la terza generazione mi fa pensare che la Yaris del 2006 avesse decisamente meno carattere di quello che ci si sarebbe aspettato. In più il modello Verso non fu sostituito fino a pochi mesi fa e questo fu sempre secondo il sottoscritto un grave errore da parte di Toyota. L’anno scorso decisi di vendere la mia Yaris Verso (anche se poi ci ho ripensato) ricevetti tantissime richieste di persone interessate all’acquisto e la cosa mi lasciò davvero sorpreso perché era la “prova provata”  che la Verso, seppur brutta, fosse una macchina veramente azzeccata.
Pochi mesi fa Toyota ha presentato al pubblico la terza generazione della Yaris che è veramente bella, elegante, chic, ricercata e tecnologicamente veramente avanzata. Unico neo? Le forme sono quelle rimpicciolite della Auris, il modello di classe media di casa Toyota e ciò mi lascia  leggermente perplesso anche se il risultato rimane comunque degno di nota.
 La nuova Yaris non ha più il cruscotto digitale e centrale delle precedenti, ma la plancia strumenti è davvero bella e potrebbe tranquillamente fare concorrenza a modelli di gamma più alta.
Insomma se oggi dovessi cambiare macchina e stessi cercando un’ utilitaria certamente la nuova Yaris sarebbe ai primi posti tra le candidate.
Con buona pace dei cartoni di oggi e di ieri.


Yaris I serie (2001)

Cruscotto Yaris I serie

Tachimetro Yaris I serie

Yaris I serie restyling (2004)

Toyota Yaris Verso Restyling (2004)

Toyota Yaris II serie (2006)

Toyota Yaris III serie (2011)

Interni Toyota Yaris III serie




Ciao Lucio!

Oggi si svolgono i funerali di Lucio Dalla la scomparsa di cui, pur non essendone un fan mi dispiace e rattrista molto.
Come ho detto non posso dire di essere mai stato un suo fan, ma alcune canzoni come “Piazza Grande”, “Attenti al Lupo”, “Caruso”…. mi sono sempre piaciute.
Soprattutto ricordo che il mio primo CD in assoluto fu un regalo di Natale arrivato insieme allo stereo nuovo ed era proprio l’Album del 1996 intitolato “Canzoni” all’interno  del quale si trovava la ormai celeberrima “Canzone”.
Scrivendo di macchine il mio saluto a Lucio Dalla non può che essere motorizzato e il mio “Ciao Lucio” viene accompagnato da due sue canzoni naturalmente dedicate al mondo dei motori: “Nuvolari” e “Ayrton”.

Ciao Lucio, R.I.P.







Spot della domenica: Fiat Tempra

Innanzitutto mi scuso per l’assenza ingiustificata.
In verità qualche giustificazione credo di averla: ho cambiato lavoro e sto cercando di ambientarmi nel mio nuovo ambiente e tra qualche mese…….beh, la seconda giustificazione non posso ancora scriverla più per scaramanzia che per altro…..
Insomma il blog è stato abbandonato a se stesso per oltre un mese e di questo mi scuso con i miei lettori che stanno comunque diventando sempre più numerosi e soprattutto cosmopoliti. Sarei veramente curioso di conoscere i russi, i venezuelani, i canadesi che mi leggono e chiedere loro come ciò sia possibile, ma dato che ciò non succederà, gongolo felice sapendo che i miei scritti vengono letti in giro per il globo!!!!
E così, con le scuse e i ringraziamenti di rito a tutti i miei web-lettori, oggi voglio riproporre nello spazio dedicato alle vecchie pubblicità quella che reclamizzava agli inizi degli anni ‘90 la mitica Fiat Tempra che venne prodotta dalla casa torinese tra il 1990 e il 1996 sia in versione berlina che in quella Weekend.
 La Tempra prese il posto della Regata e nel 1996 fu sostituta dalla Fiat Marea; non era particolarmente bella e soprattutto era la sorella povera della Lancia Dedra, ma viene ricordata, come  la Tipo, per la sua grande robustezza e resistenza.
Oggi la Tempra, così come la Dedra, è praticamente sparita dalle strade italiane, ma è innegabile sia stata un punto fermo per molti automobilisti targati Fiat.

Lo slogan? “Fiat Tempra. Viaggio in avanti”.