Pensieri di un automobilista qualunque: Cambiando il nome, il risultato non cambia. Purtroppo

Pensavo davvero fosse finita l'era delle auto fotocopia e invece, putroppo non è così.

Ricordate che l'Ulysse (Fiat) era uguale alla Phedra (Lancia) che a sua volta era uguale all' 807 (Peugeot) che ancora era identico al C8 (Citroen)? Una vera tristezza.

In questi ultimi mesi il gruppo Fiat sta presentando al mercato nuovi modelli e devo dire che sinceramente dopo la nuova 500, la Mito, la Giulietta, la Punto… le mie aspettative erano alte, anche perchè, tra l’altro, finalmente la Thesis doveva essere sostituita dalla nuova Lancia Thema (auto dei miei sogni quando ero bambino).

Quindi sul mercato dopo la Freemont uscita da qualche settimana, toccherà alla nuova Lancia Phedra e alla già citata Thema.

Ma, come sempre c’è un ma.

In realtà, per chi non fosse troppo attento, questi modelli sono già in circolazione solo che hanno un altro nome e per la precisione si chiamano “Journey”, “Voyager” e “300c”. Insomma tutti facenti parte del marchio Chrysler

Eh sì, il buon Marchionne, dopo aver acquisito la Chrysler sull’orlo del fallimento, ne ha copiato i modelli e chiamandoli con nomi diversi si accinge a proporli sul mercato italiano. Peccato che a parere di chi scrive tutte e tre le macchine, ma soprattutto la Phedra e la Thema non rispettano assolutamente il gusto e il design tipicamente italiano per le macchine. Se il rilancio della Fiat passa per una becera scopiazzatura allora, credo, non si andrà molto lontano e soprattutto i nuovi modelli saranno un flop che ricorderemo negli anni a venire (vi ricordate ancora vero la Duna?).

Peccato davvero che il design italiano, apprezzato in tutto il mondo venga così brutalmente emarginato dalla nostra casa automobilistica che preferisce cambiare il nome a modelli già in commercio (anche nelle nostre concessionarie) piuttosto che investire su progetti completamente nuovi ed interessanti.

D'altra parte Giorgetto Giugiaro ora disegna e progetta per Volkswagen...