Diciamola tutta: siamo in trepidante attesa. In verità, siamo in trepidante attesa da anni. O forse più giustamente siamo in trepidante attesa da decenni. D'altro canto, noi uomini di mondo, come Totò definiva i cuneesi, siamo gente un po' testarda e soprattutto molto, ma molto paziente. Attendiamo fiduciosi da anni, decenni ormai e noi, persone dall'animo sabaudo, sappiamo che prima o poi la nostra attesa verrà premiata, che vedremo la luce alla fine del tunnel. Luce che, a dirla proprio tutta, iniziamo finalmente a scorgere in lontananza.
Lei, la famigerata Lei, é l'autostrada che dovrebbe finalmente collegare Cuneo con Asti e così di riflesso Cuneo con il resto d'Italia. Si parla, si discute, si immagina questa tratta autostradale dagli anni 70, ma la si sta costruendo solo da una decina, quando finalmente tutti si sono messi d'accordo. E dato che noi savoiardi le cose le facciamo per bene in questi dieci anni abbiamo terminato circa una trentina di chilometri. Sui novanta previsti. In realtà così bene i lavori non sono stati fatti visto che alcuni tratti sono stati sequestrati dalle Procure per l'utilizzo di asfalto scadente e altre varie amenità del genere. Ma noi, testardi e pazienti, continuiamo ad attendere il nostro tanto agognato collegamento con il resto del mondo.
Oggi infatti, la strada per raggiungere Asti è la vecchia, cara e soprattutto trafficatissima statale che da Cuneo, raggiunge Fossano, Cervere, Roreto di Cherasco, Pollenzo, Alba e poi, se non si é ancora stati ricoverati in crisi di nervi, finalmente Asti, dove si aprono le porte del Paradiso. Ma prima di arrivare ad Asti Est, si è percorso tutto l'inferno e ogni peccato è stato espiato. Macchine, furgoni, camion, pullman ruspe, trattori con l'immancabile "tamagnun",carri bestiame, cavalli con calesse, sulla strada per Asti si può incontrare ogni sorta di mezzo di trasporto e ogni incontro si traduce immancabilmente e inevitabilmente in un rallentamento. A ciò si aggiunge l'attraversamento obbligato di qualsiasi paese, frazione, borgata con il limite di velocità che scende immancabilmente ai 50 Km/h. Quando va bene. Insomma per raggiungere Asti, in condizioni ottimali (cioè verso le 2 della mattina), si impiega minimo un'ora e un quarto. Il tempo che si impiega invece durante il giorno non lo si può scrivere per evitare a chi scrive un attacco di panico improvviso e devastante.
Ed è proprio per questo che noi, gente di Cuneo, testardi e pazienti, attendiamo ormai da decenni,con trepidante attesa, l'apertura della A33, ossia l'autostrada Cuneo-Asti.
A dire il vero da alcuni anni, per far vedere che noi piemontesi siamo gente operosa, sono stati già aperti alcuni tratti della futura autostrada: circa 30 km spezzati in diversi monconi. Nel senso che non si fanno 30 km consecutivi di autostrada. E dato che sempre noi siamo persone che hanno a cuore i soldi dei cittadini, questi pochi chilometri li facciamo pagare. Prezzo fisso, ma si paga. Mica come quei furbacchioni del Sud che la Salerno-Reggio Calabria non la pagano perché non é terminata. A pensarci bene ci arrabbiamo sempre con loro perché quell'autostrada non la finiscono mai, ma se noi per costruire 90 km ci abbiamo messo 30 anni, loro per farne 400 di chilometri avranno pure il diritto di impiegarci minimo 150 anni. O no?
Come dicevo, il nostro pezzettino (ino ino) lo facciamo pagare. E sempre per lo stesso motivo per cui ci stanno a cuore i soldi dei contribuenti lo facciamo pagare esattamente il doppio al chilometro di altri tratti della rete autostradale italiana. Per fare un esempio, il tratto che da Govone collega Isola d'Asti (quindi un moncherino della Cuneo-Asti) costa oggi ad una macchina € 2.10 che divisi per i chilometri di percorrenza, circa 19, fa circa € 0.10 al chilometro. Per percorrere invece il tratto che collega Asti Est a Fano, nelle Marche, si pagano € 28.10 che divisi per i 470 chilometri, fanno € 0.5 al chilometro. Se a questo si aggiunge che buona parte di strada da Asti verso Fano si percorre su tre o quattro corsie, mentre la nostra Cuneo-Asti sarà comunque un'autostrada a due corsie allora sono proprio stupidi quelli là che si fanno pagare così poco.... O siamo noi ad essere un po' disonesti a far pagare così cara un'autostrada che, nella sostanza, ancora non c'è.
Intanto, noi, gente testarda e paziente, continuiamo la nostra trepidante attesa nella speranza di vedere ultimata prima o poi quella che considereremo l'ottava meraviglia del mondo.Alla faccia di quelli che ci chiamano "bugia nen".